L’Albero dei Desideri

L’icona dell’AlberoA marzo 2006, attraverso il fotografo Luis Rosario (in margine, mio socio in altra impresa) vengo in contatto con Flavia Mariani, proprietaria e animatrice di una piccola agenzia di fotografi e illustratori gestita al femminile, Tiamat (ora defunta). Lavorano per la pubblicità, ma Flavia pensa in grande e sforna bei progetti per l’industria e il sociale.

Flavia si innamora di un albero che avevo disegnato anni prima: ci incontriamo e da quel momento cominciamo a elaborare spalla a spalla una montagna di idee. Una ci appassiona in particolare. Erano venute a conoscenza di casse stipate dei biglietti di desideri che la gente aveva lasciato sugli abeti della Stazione Termini di Roma il Natale precedente. Diamo un’occhiata: è una strabiliante ricchezza di umanità autentica. Non può ammuffire in un magazzino. Pensiamo quindi a progetto di comunicazione per Grandi Stazioni in cui il mio albero diventi il logotipo di Termini in una serie di iniziative (mostre, eventi, pubblicazioni, ecc.) la prima delle quali sia installarlo in grandi dimensioni nell’atrio della stazione, come attrattore e punto di riferimento per la gente, per riportare la poesia in un’area che si sta arrendendo totalmente al caso e al commercio, giocandosi l’anima.

La negoziazione è lunga e faticosa. Nel mentre a latere progettiamo in giugno una campagna teaser di affissioni dinamiche per gli autobus – di cui sviluppo il concept, e poi i layout definitivi insieme a Fabio Lattanzi Antinori – che supera i test dei focus group ma viene comunque messa da parte. Il progetto finalmente passa ad ottobre, ridotto all’osso ma vivo: l’Albero dei Desideri sarà installato nel grande atrio delle biglietterie il 9 dicembre, per restare un paio di mesi a continuare la raccolta dei biglietti dei passanti; e sotto l’Albero saranno distribuiti gratuitamente ai visitatori 30.000 libri-strenna realizzati da noi stessi (insieme al grafico Giulio Fermetti) con un florilegio dei migliori biglietti e alcuni miei testi.

Per me l’Albero è la prima installazione in grande stile, ancora più importante perché fuori dal circuito tradizionale dell’arte. Ma soprattutto è stata un’esperienza piena di senso e di emozioni profonde, animata dall’amore di chi ha condiviso con gli altri le sue preghiere e poi di chi ha sognato di restituire questo tesoro, moltiplicato, alla comunità. Infine è stato un altro tassello del lungo discorso di riequilibrio tra strutture sociali di tipo razionale-economico e il recupero di archetipi e rituali necessari al senso della vita, che cerco di perseguire in ogni cosa che faccio.

L’Albero: presentazione del simbolo per il libro [pdf]

La vera storia dell’Albero dei desideri [pdf]

L’Albero durante il montaggio L’Albero appena montato
Il montaggio dell’Albero alla Stazione Termini

Dinamica: posteriore mezzo pubblicoDinamica: posteriore mezzo pubblicoDinamica: verticale per mezzi pubblici
Campagna affissione dinamica

Layout per il progetto dell’Albero dei Desideri Layout 2 per il progetto dell'Albero dei Desideri

Layout 3 per il progetto dell'Albero dei Desideri
Layout progetto

Studio per campagna Albero Studio per campagna Albero
Studi per la campagna di affissione

Studio per doppia pagina booklet Studio per doppia pagina booklet
Studi per doppia pagina booklet

Testo-spirali Schizzo di Remigio
Altri schizzi