HS / Unwired Planet

Appena abbandonata Itaca per tornare alla libertà, mi chiamò Domenico Nesci che aveva sentito di me da amici comuni di Liberal. Dopo dieci anni nel settore GSM, Domenico era pronto per intraprendere da sé. Si era informato su una tecnologia nascente in America che si chiamava WAP: mi proponeva di mettere su una software house con l’obiettivo di diffondere il WAP in Italia e progettare servizi sperimentali per quella piattaforma.

Il collegamento tra mondo radiomobile e Internet mi sembrò estremamente interessante e fecondo, per cui accettai senz’altro. Nel marzo 1998 iniziammo ad evangelizzare gli operatori radiomobili su ciò che era l’embrione dell’idea di VAS (Value Added Services). Ci supportava Unwired Planet, la start-up californiana che aveva inventato il mobile Internet nel 1996 (in seguito Phone.com alla quotazione NASDAQ, e oggi Openwave dopo la fusione con Software.com), con cui collaboravamo strettamente.

Fummo noi personalmente a portare il WAP in TIM, nell’aprile ’98, riunione nella sede storica di via Rizzo a Roma.
Io fui in assoluto il primo partecipante italiano all’UP.University, il training tecnico di Unwired Planet, a Parigi nel luglio 1998. Ho visto quindi nascere da zero un’intera industria, che oggi è fiorente anche se non ha ancora raggiunto la maturità.

In questo ambito ebbi l’opportunità di condurre ricerche pionieristiche. Sull’usabilità nel campo delle applicazioni mobili fui il relatore seminale: al primo WAP Developers’ Symposium di S.Francisco, giugno 1999. Relizzammo il primo trial WAP per TIM. Numerose furono le consulenze e collaborazioni successive con TIM (Marketing, Sistemi Informativi, Rete) con cui da allora sono rimasto sempre in rapporti.

Per Wind, oltre a partecipare allo start-up dell’operatore nell’estate del ’98, feci da consulente al Marketing per l’allestimento e il lancio del primo portale WAP Inwind nel 2000.

In quell’anno HS Servizi fu ceduta a Phone.com e HS Servizi divenne Phone.com Italia.