Ingegneria informatica

Sono un ingegnere de facto ma non de iure: iscritto nel 1988 all’Università di Roma La Sapienza, ho dato tutti gli esami del corso di laurea ma non ho fatto la tesi e non ho preso il famoso “pezzo di carta”. Perché? mi chiedono in tanti, perplessi.

Un po’ perché quando è arrivato il momento lavoravo già da un pezzo come informatico, avevo pubblicato il mio primo saggio, ed ero ormai immerso in un altro mondo di conoscenza che mi interessava altrettanto mentre quello che mi poteva offrire l’ingegneria l’avevo assorbito. Ma poi perché volevo vivere nudo, in un certo senso, senza la protezione del titolo di studio che garantisce accessi in automatico. Questa condizione mi costringe a sforzarmi per dimostrare ogni volta quello che valgo, a vivere della stima degli altri, e al contempo mi consente di rimanere libero, osservatore esterno alle affiliazioni e alle organizzazioni, come sempre preferisco.