In un viaggio a Bali, gli amici Sabina Palermo e Luis Rosario incontrano due ragazzi tedeschi, ex pubblicitari, che hanno messo su un business decisamente interessante: la pubblicità sulle scatole della pizza stampate in offset, di qualità magazine patinato. Tutta un’altra storia per gli inserzionisti, rispetto alle solite scatolacce. Hanno aperto anche filiali in altri paesi europei, ma non in Italia – il che sembra assurdo, considerato che da noi si consumano più di un miliardo di pizze l’anno! Sabina, ex commerciale agguerrita e navigata, passata a vita migliore, prende la nuova palla al balzo: appena tornata propone a me e ad altri due amici di diventare consorti in questa impresa. Dopo le fatiche di un lento avvio durato più di un anno, dovuto prima alla difficoltà di trovare una stampa che rispettasse le ferree leggi italiane in materia alimentare e insieme garantisse quella qualità visiva e tattile, e poi alle resistenze del mondo del media planning che è molto tradizionalista e restio ad accettare nuovi media, finalmente entra la prima campagna con il 10° Trofeo Birra Moretti. E nasce ufficialmente PizzaBoxx Italy a maggio 2006. Oggi (a settembre 2007) siamo alla quinta campagna, sempre per il gruppo Heineken. Noi non curiamo di norma la creatività, che è fornita dall’agenzia del cliente, quindi il mio compito in PizzaBoxx è soprattutto quello di curare marketing e comunicazione della società, trovando clienti e interlocutori che ascoltino. Tuttavia l’esperienza di introdurre un ATL del tutto nuovo (e non invasivo) in Italia è ancora più notevole per me, in quanto mi permette di esplorare i meccanismi e la gente della pubblicità da un altro accesso che non è il solito della comunicazione o della creatività per conto di altri. Una porta di servizio da cui sbirciare.